Nel Rinascimento, le acconciature non erano solo ornamento, ma veicoli di desiderio, capaci di incantare e comunicare ciò che le parole non sempre riuscivano a dire. Nel libro Knots, or the Violence of Desire in Renaissance Florence, lo storico dell'arte Emanuele Lugli indaga il capello come gesto carico di potere, dove bellezza e coercizione si intrecciano. Esaminando da vicino alcuni tra i capelli più celebri del Rinascimento – come quelli della Venere di Botticelli – impariamo a leggere quell'epoca da una prospettiva diversa, in cui i protagonisti non sono tanto figure moderne e libere, quanto piuttosto individui profondamente ossessionati da un'idea del corpo e del magico da cui non riuscivano a svincolarsi.