Ci sono stati dell'anima che assumono la forma di silenziose sofferenze o di malesseri indefinibili. Sono la manifestazione della nostra intrinseca fragilità di viventi, dell'incapacità di adeguarci alle norme sociali e alle aspettative di chi abbiamo intorno. Sono esperienze che la letteratura ha scandagliato a fondo e che spesso ha rappresentato come malattie immaginarie, per dare maggior forza figurale a questi intimi tormenti esistenziali. Laura Imai Messina prova a compilare un primo catalogo delle malattie letterarie addentrandosi nelle pagine di Denti di leone di Kawabata Yasunari; La schiuma dei giorni di Boris Vian; Cent'anni di solitudine di Gabriel García Marquez; Cecità di José Saramago; L'isola dei senza memoria di Ogawa Yōko.