Description
Con Danilo Sirigu e Silvano Tagliagambe.
All’interno dell’antica scuola di medicina di Agrigento, di cui Empedocle fu il fondatore, si registrò una significativa spaccatura tra lui e il suo allievo Acrone. Empedocle teorizzava lo studio olistico dell’individuo, diretto non soltanto a curare sintomi o malattie specifiche, ma a ristabilire l’armonia tra tutti gli aspetti dell’uomo: fisici, emotivi, mentali e spirituali. Per questo ritebeva la medicina un sapere filosofico. A suo giudizio non si trattava più soltanto di trattare i sintomi visibili, ma di ripristinare l’equilibrio interno dell’individuo, riconciliando gli elementi in conflitto all’interno del corpo. Le sue cure, pertanto, non erano solo fisiche, ma anche simboliche e spirituali, mirate a ristabilire l’armonia tra microcosmo (l’uomo) e macrocosmo (l’universo). Acrone fu invece un pioniere della medicina empirica, che sosteneva dovesse basarsi unicamente sull’esperienza e l’osservazione dei fatti, contrapponendosi alle speculazioni filosofiche del tempo.
La relazione riprende la visione empedoclea dell’uomo come unità di corpo e spirito ed esplora un nuovo paradigma di cura che unisce ipnosi ed ecografia in un’esperienza integrata di conoscenza e guarigione. Attraverso la “Strategia dello sguardo”, il paziente non è più mero oggetto di indagine medica, ma diviene soggetto consapevole del proprio processo di cura: osserva il proprio corpo mentre è osservato, partecipando attivamente alla trasformazione della propria immagine corporea.
Questo doppio sguardo — interiore e visivo, sensibile e mediato anche dalla tecnologia — apre la via a una medicina capace di ricomporre la frattura tra mente e corpo, scienza e umanità, visione e cura”.
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16:00- 17:30
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Biblioteca Lucchesiana, Via Duomo, 94, 92100 Agrigento AG, Italia