"Questa è una strada che non conosco / la costruisco" canta Vasco Brondi nel suo ultimo album Un segno di vita. Il cantautore cresciuto a Ferrara ha certamente intrapreso tante strade nella sua carriera di artista fin da quando, a metà dei primi anni Duemila, raccontava della "gigantesca scritta Coop" con Le luci della centrale elettrica e dei "cazzo di anni zero" nell'omonimo libro d'esordio. Oggi Brondi mescola ancora note e parole (Un segno di vita. Piccolo manuale di pop impopolare) e, sul palco del Festival, troverà come compagno di avventura il giornalista Luca Misculin (Mare aperto, L'invasione). Insieme proveranno a ragionare di musica e scrittura e del modo in cui è possibile rendere gli incontri live delle esperienze uniche, con lo stile di chi elabora i testi "a flusso di coscienza, ma in realtà è un contagocce di coscienza".