L’ultima fuga di Einstein

Tante cose sono già state dette su Albert Einstein, ma quello che Einstein può ancora mostrarci è come imparare a pensare per il piacere di farlo, a scherzare, a essere ribelli, a oziare, a non mettersi i calzini, a fare la pace, a fare la linguaccia, a ragionare fuori dagli schemi, ad ammettere di aver sbagliato e a dare sempre e comunque una possibilità all’impossibile. Per raccontare Einstein ci si mettono in tre. Le parole di Federico Taddia (Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein tra violini, bussole e calzini, Mondadori) tracciano una mappa immaginaria. Gli studi della ricercatrice Silvia Piranomonte fissano per bene le tappe del viaggio. Le canzoni irriverenti e ironiche di Lorenzo Baglioni vanno cantate a squarciagola mentre ci si sposta verso la meta. Ma quale sarà davvero la meta? Solo un genio lo sa. Post scriptum: cerca una parrucca. A teatro sono graditi i cosplayer di Einstein.
Tante cose sono già state dette su Albert Einstein, ma quello che Einstein può ancora mostrarci è come imparare a pensare per il piacere di farlo, a scherzare, a essere ribelli, a oziare, a non mettersi i calzini, a fare la pace, a fare la linguaccia, a ragionare fuori dagli schemi, ad ammettere di aver sbagliato e a dare sempre e comunque una possibilità all’impossibile. Per raccontare Einstein ci si mettono in tre. Le parole di Federico Taddia (Fuga dalla meraviglia. La geniale vita di Albert Einstein tra violini, bussole e calzini, Mondadori) tracciano una mappa immaginaria. Gli studi della ricercatrice Silvia Piranomonte fissano per bene le tappe del viaggio. Le canzoni irriverenti e ironiche di Lorenzo Baglioni vanno cantate a squarciagola mentre ci si sposta verso la meta. Ma quale sarà davvero la meta? Solo un genio lo sa. Post scriptum: cerca una parrucca. A teatro sono graditi i cosplayer di Einstein.

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