"Il cibo etnico, per come lo vedo io, non esiste: è un'etichetta, niente più. Molti lo associano a un sapore piccante, pensano che significhi mangiare tanto e che quello che c'è nel piatto non ha valore", afferma la pluripremiata chef Mareme Cisse (Sogni di zenzero). Fondatrice del ristorante Ginger di Agrigento, ha mosso i primi passi da cuoca lavorando per le zie a Dakar, per poi portare in Sicilia la sua idea di cucina. Da sempre impegnata a far riscoprire le origini della tradizione siculo-senegalese e promuovere i presidi Slow Food del territorio, Cisse è fermamente convinta che il valore del cibo risieda nel suo potere di raccontare storie e unire culture. La incontra a Mantova la giornalista Leila Belhadj Mohamed.