Immersi nel rumore bianco dei pensieri quotidiani, perdiamo la capacità dell'ascolto autentico. Dall'inizio alla fine di ogni giornata siamo circondati da un paesaggio sonoro complesso, dove i ronzii meccanici si mescolano ai suoni organici delle voci e dei respiri. Esiste però una pratica che può aiutarci a recuperare una relazione più consapevole con l'universo acustico che abitiamo: il Deep Listening, teorizzato dalla compositrice americana Pauline Oliveros a partire dagli anni Sessanta. Si tratta di un metodo che combina meditazione, sperimentazione musicale e attivismo, trasformando l'ascolto in strumento di cambiamento personale e collettivo. Diana Lola Posani è la prima facilitatrice di Deep Listening in Italia, attività che porta avanti anche nella curatela dei testi di Oliveros. A parlarne con lei Nicolò Porcelluzzi, autore tra le altre cose di Sonar, un podcast che partendo dal linguaggio dei cetacei si interroga sulle nuove possibilità di percezione e di relazione con lo spazio sonoro che abitiamo.