La storia dell'umanità è stata grandemente influenzata dall'osservazione e dallo studio della volta celeste. I primi esseri umani si orientavano nel tempo e nello spazio grazie alle stelle; esse hanno aiutato navigatori e coltivatori, sacerdoti e filosofi, eppure oggi le diamo per scontate, senza accorgerci della loro presenza a causa dell'inquinamento luminoso e di quello satellitare, sempre più diffuso. "Rischiamo di perdere per sempre il cielo stellato, protagonista indiscusso della letteratura, musica, mitologie e religioni di ogni cultura e tempo, e con esso la consapevolezza ecologica del nostro ruolo nell'Universo" sostiene l'astrofisico Roberto Trotta (Il cielo stellato sopra di noi) che, nel dialogo al Festival con Elisabetta Tola, farà immaginare al pubblico un mondo privo di corpi celesti, costantemente coperto di nuvole. Come sarebbe cambiata la nostra storia senza poter uscire "a riveder le stelle"?