Descrizione
Oggi siamo nel mezzo di quella che gli scienziati chiamano una “policrisi”, cioè una tempesta perfetta, una congiunzione di crisi diverse e interconnesse. Sperare di trovare per ciascuna crisi soluzioni esclusivamente tecniche (dalla geoingegneria alla cattura di CO2) rischia di rivelarsi un’illusione. Le nuove tecnologie da sole non basteranno, senza un cambiamento anche nei modelli di sviluppo, di consumo, di trasporto, di alimentazione. Senza utopie realiste che indichino una direzione lungimirante e favoriscano serendipità inaspettate. Da una prospettiva evoluzionistica, ciò che sta accadendo è una “costruzione di nicchia” (cioè una specie che altera l’ambiente attorno a sé per adattarlo ai propri scopi, come fanno i castori) che rischia di deragliare e trasformarsi in una “trappola evolutiva” (le generazioni successive ereditano dalle precedenti un ambiente in cui è più difficile adattarsi). Da un lato, è velleitario pensare di tornare a situazioni originarie e nature vergini che non esistono più, e forse non sono mai esistite. Dall’altro, immaginare nuove coevoluzioni tra la specie umana e l’ambiente espone a difficoltà inedite. Verranno trattati, a questo riguardo, il caso del gene drive per estinguere intenzionalmente specie per noi nocive e il visionario progetto “Predator Free 2050” della Nuova Zelanda.
Orari
18:00- 19:00
Ingresso
Gratuito
Categorie
Cultura
Luogo evento
Aula Magna "G. Agnelli", Corso Duca degli Abruzzi, 24, 10129 Torino TO, Italy