Gli studi evoluzionistici concordano nel dire che, se non fossimo stati esseri che hanno paura, ci saremmo estinti da un bel pezzo. La paura ci ha messo in allerta, consentendoci di elaborare strategie di contrasto e aggiramento dei pericoli che, nei millenni, ci hanno portato ad assumere una posizione di dominio sul resto dei viventi, con tutte le conseguenze che ne sono derivate. Quindi la paura fa (anche) bene. Ma quale paura? E cosa succede se qualcuno ci induce le paure che proviamo, se è il potere a dirci di cosa dobbiamo aver paura? Non va dimenticata la massima di ogni totalitarismo che si rispetti: abbiate paura, al resto penseremo noi! Tra paure congenite, paure sociali, paure politiche, il filosofo Marco Filoni (Anatomia di un assedio) propone una riflessione che interroga la nostra umanità più profonda e cerca di analizzare i meccanismi che portano questo sentimento, così fondamentale per muoverci con discernimento e misura nel mondo che abbiamo intorno, a trasformarsi in uno strumento di oppressione, totalmente al di fuori del nostro controllo.