Si usa associare il paradiso all'idea di equilibrio, imperturbabile ed eterno. Eppure, la stabilità perenne produce mondi devitalizzati. "Perché accada qualsiasi evento c'è bisogno di una differenza di potenziale", così Gilles Deleuze alla voce "desiderio" nell'Abecedario del 1988: la vita, gli avvenimenti, le cose accadono quando ci sono scarti, inserimenti inattesi, inaspettati, quando si producono perturbazioni che movimentano, spostano, ricalibrano. Ed è così che anche il paesaggio accade. Accade quando è animato da incontri che producono scintille biologiche, estetiche, narrative, ambientali, funzionali. Di paesaggi perturbati ed effervescenti, di corpi estranei e inneschi inattesi, insieme ad Annalisa Metta (Il paesaggio è un mostro) parlano Claudio Bertorelli, fondatore di Aspro Studio che da tempo fa di questa poetica la cifra del proprio lavoro, e Felice Cimatti, che da filosofo e artista frequenta il mondo come assembramento instabile e vitale.