Richard Sennett
Sociologo e intellettuale cardine del secondo Novecento, Richard Sennett (Chicago 1943) insegna Urban studies alla London School of Economics e alla Harvard University ed è Senior fellow presso il Center for Capitalism and Society della Columbia University. In passato ha insegnato presso vari atenei e nel 1976 ha fondato il New York Institute for the Humanities (1976). Le sue ricerche in campo sociologico – che gli sono valse prestigiosi riconoscimenti tra cui il Premio Ebert per la sociologia e lo Hegel Prize – si sono concentrate sulle complesse dinamiche tra modelli macroeconomici e comportamenti individuali, con un'attenzione preminente alle direttrici di sviluppo del capitalismo e all'etica del lavoro, al passaggio da una società tradizionalmente improntata sui valori del merito e del talento a una cultura del nuovo capitalismo dominata dallo «spettro dell'inutilità». Questa constante attraversa molti delle sue pietre miliari, da L'uomo flessibile (Feltrinelli, 1999 e 2022) e La cultura del nuovo capitalismo (Il Mulino 2006 e 2012) al più recente La società del palcoscenico (Feltrinelli, 2024), un'accorata e brillante invettiva contro la società della performance. Notevoli anche le sue riflessioni sulla vita nelle metropoli e le interazioni sociali nei tessuti urbani, che improntano testi come La coscienza dell'occhio (Feltrinelli, 1991) e Costruire e abitare (Feltrinelli, 2018).